Essere o non essere? Questa è la Costituzione.

Il criterio di fondo con cui valutare la riforma costituzionale e la connessa riforma elettorale dovrebbe essere il seguente: l’attuale Seconda Parte della Costituzione è una risorsa o un ostacolo nel realizzare i Principi fondamentali della Prima Parte?


Il criterio di fondo con cui valutare la riforma costituzionale (…) dovrebbe essere il seguente: l’attuale Seconda Parte della Costituzione è una risorsa o un ostacolo nel realizzare i Principi fondamentali della Prima Parte? La stessa, sia come impostata in origine sia dopo le riforme parziali cui è stata soggetta, in particolare quella del Titolo V del 2001, è una risorsa o un ostacolo nel realizzare i Principi fondamentali della Prima Parte a cui siamo giustamente affezionati? (…)

“L’attuale Seconda Parte della Costituzione è una risorsa o un ostacolo nel realizzare i Principi fondamentali della Prima Parte?” – Stefano Ceccanti

Sin dal principio, si avvertiva uno scarto tra la Prima Parte e la Seconda della Costituzione, nonché tra Prima parte e le derive dovute (…) al sistema dei partiti. La Prima Parte prometteva di perseguire finalità forti, ma esse non si conciliavano con istituzioni deboli; prometteva autogoverno ma esso era contraddetto da un improduttivo centralismo; il sistema elettorale selezionava male i candidati col voto di preferenza in enormi circoscrizioni, con costo crescente delle campagne che favoriva lobbismi e correntismi e non lasciava prevedere conseguenze chiare sul Governo, una coerenza tra consenso, potere e responsabilità. (…)

Al di là delle soluzioni tecniche si tratta esattamente dei temi di oggi, già allora affrontati in chiave organica e sistemica: diritto dei cittadini a decidere sul Governo e sulla scelta dei candidati, nuovo regionalismo cooperativo.

Se facciamo un (…) salto all’indietro, (…) riprendiamo alcune frasi importanti di uno dei più importanti padri costituenti, Costantino Mortati, nella nota intervista al periodico “Gli Stati del gennaio 1973: «Un’esatta valutazione della nostra Costituzione esige che si distingua la parte che si potrebbe chiamare sostanziale … dall’altra dedicata all’organizzazione dei poteri … Non mi pare contestabile che essa, nella formulazione dei principi racchiusi nella prima parte, sia riuscita particolarmente felice, tale da porla ad un livello superiore delle altre Costituzioni emanate nello stesso periodo di tempo … ricordo che alla Costituente io, quale relatore della parte del progetto di Costituzione riguardante il Parlamento, fui tenace sostenitore di un’integrazione della rappresentanza stessa che avrebbe dovuto affermarsi ponendo accanto alla Camera dei deputati un Senato formato su base regionale … offrirebbe il grande vantaggio di fornire quello strumento di coordinamento fra essi e lo Stato che attualmente fa difetto, e che invece si palesa essenzialmente per conciliare le esigenze autonomistiche con quelle unitarie. Non sono da nascondere le difficoltà pratiche offerte da questo tipo di rappresentanza, ma sembra che sia in questa direzione a cui bisogna avvicinarsi per dare una ragion d’essere a una seconda Camera, che non sia, come avviene per l’attuale Senato, un inutile doppione della prima.»

I riformatori odierni hanno in realtà inteso completare ciò che alla Costituente non si poté pienamente realizzare, agendo quindi, secondo la nota metafora di Bernardo di Chartres, come nani sulle spalle dei giganti. La riforma ha infatti al centro la revisione del bicameralismo paritario che sta all’incrocio tra due esigenze allora frustrate e non risolte né allora né in seguito. (…)

Se ci allontaniamo quindi dalla pretesa di perfezione e da fantasmi inconsistenti, a queste limitate ma incisive riforme va quindi dato un laico e motivato consenso: come dire di No a un Senato ad ampia maggioranza regionale e a una sola Camera che dà la fiducia al Governo? Questo infatti, … , è il cuore del progetto che rispecchia i criteri indicati e che è coerente con la nostra memoria.

Stefano Ceccanti


Estratto dall’articolo “Cambiare la seconda parte renderla coerente con la prima” del 01/07/2016
pubblicato sul blog: www.benecomune.net