“Avanti, insieme” | Matteo Renzi

http://www.matteorenzi.it/

Il nostro tempo e il compito della politica

Da alcuni anni, in Europa e nel mondo, è cresciuto il numero dei cittadini che hanno la sensazione di aver perso il controllo sul proprio destino, che vivono una preoccupazione di carattere economico e sentimento di insicurezza. Spetta ancora alla politica il compito di immaginare e realizzare una via di uscita.
Se l’investimento simbolico nella politica non è più vivo e forte come una volta, essere democratici significa proprio lavorare per riattivarlo con uno sforzo collettivo.

Per un PD popolare e alternativo ai populismi

Per contrastare i populismi è indispensabile l’azione di forze politiche popolari, capaci di elevare la qualità, la trasparenza e la responsabilità delle scelte democratiche.

Soprattutto in Italia, dove la crescente diseguaglianza, non solo economica, delle società occidentali è rappresentata dal persistere di un’antica e ancora irrisolta questione meridionale, che non può non essere il primo banco di prova di qualunque serio impegno riformatore.

Più Europa e più politica in Europa

Il PD deve farsi promotore di un’iniziativa politica che rafforzi da subito la legittimazione democratica del Presidente della Commissione Europea.
Proponiamo che la scelta del candidato PSE alla Presidenza, avvenga attraverso primarie aperte tra i cittadini dell’Unione, in modo che riceva un mandato chiaro che sia in grado di invertire la spirale di estraneità dei cittadini europei rispetto a scelte che impattano sulle loro vite.

L’orgoglio di essere italiani

Che Italia riusciremo a costruire lo capiremo dalla risposta che daremo nei prossimi anni alle zone colpite dal terremoto. La bassa crescita economica resta uno dei nostri problemi principali, per questo i nostri governi hanno messo in campo leve congiunturali per dare subito ossigeno a famiglie e imprese.

Non sono mancati errori nel percorso, ma la direzione è quella giusta e l’errore più grande sarebbe ora quello di provare a invertire la marcia per tornare indietro. Dobbiamo andare avanti, insieme.

La costruzione di un Partito “pensante”

A dieci anni dalla nascita, il Partito Democratico può finalmente diventare quel “partito nuovo” che fu immaginato dai suoi fondatori. Un Partito “pensante” che selezioni e formi una classe dirigente, che rafforzi il protagonismo delle donne nei gruppi dirigenti a ogni livello, che sia costruito sui valori della partecipazione e della contendibilità e sia capace di interpretare i bisogni dei nostri cittadini, con la centralità dello strumento delle primarie.

C’è bisogno di ripensare i rapporti tra i livelli locali del Partito e crediamo che la leadership che si propone per il Governo del Paese debba essere la stessa che guida il Partito.

Il PD deve fare tutto il possibile per introdurre correttivi maggioritari alla legge elettorale, ispirandosi ai principi dell’Italicum e del Mattarellum perché le alleanze che ci interessano sono quelle con le elettrici e gli elettori del nostro Paese, in modo da unire le quattro grandi fratture che ancora attraversano la società italiana: sociale, territoriale, generazionale e di genere.

Prendersi cura della persona

Significa innanzitutto proteggere gli individui e le famiglie dalle conseguenze negative della sorte avversa.

Il welfare deve essere una rete di sicurezza che protegga quanti subiscono le conseguenze di forze più grandi di loro, deve essere un trampolino che consenta a tutti di poter scegliere, favorendo l’iniziativa delle persone e premiandone gli sforzi.

Bisogna fare di più sul fronte delle politiche pubbliche della salute, investendo nell’innovazione tecnologica e organizzativa, nel rafforzamento delle reti della ricerca, e nella rimozione degli ostacoli a una vita piena anche attraverso integrazioni occupazionali.

Lavoro di cittadinanza

Bisogna tutelare i lavoratori contro fenomeni inevitabili come l’avvento della tecnologia, della globalizzazione e della trasformazione del lavoro dipendente.

Bisogna andare verso un sistema di formazione che segua il lavoratore, nella transizione tra scuola, università e lavoro e e nelle urgenze di tutela con la politica della ricollocazione. Per lavoratori e settori particolarmente colpiti da crisi e globalizzazione, va pensata una forma di sostegno al reddito come integrazione alla NASpI.

Dare certezza sull’età di pensionamento per i giovani e identificare forme di finanziamento del sistema previdenziale. C’è bisogno di una riforma fiscale che sia dalla parte di giovani e donne e che modifichi la struttura progressiva riducendo il carico fiscale sul lavoro.

Diritti, legalità e giustizia

Dobbiamo continuare nella direzione di un allargamento della sfera dei diritti e di semplificazione delle procedure. Rendere più certe le pene e più sicura la società, anche agendo sul reinserimento sociale. L’educazione alla legalità deve essere la bussola per ogni buona pratica di cambiamento.

Prendersi cura del territorio

Bisogna investire sulla prevenzione del dissesto idrogeologico, sulla messa in sicurezza sismica, sulla riqualificazione energetica degli edifici esistenti, sulla riduzione del consumo di suolo e sulla bonifica di quello inquinato. Alle politiche Green Economy per la mitigazione dei cambiamenti climatici, dobbiamo accompagnare la Circular Economy allungando il ciclo di vita prodotti, trasformando i rifiuti come risorsa, e incentivando le imprese più innovative e virtuose per una crescita sostenibile e solidale.

Sviluppo agricolo

Dovremo rafforzare l’impegno nella tutela del reddito degli agricoltori, nella salvaguardia del suolo, favorendo la resilienza e la crescita di un settore strategico sotto il profilo economico, ambientale e sociale.

Prendersi cura del futuro

Agire su Sviluppo economico e Mezzogiorno partendo da un “riformismo permanente” fatto di semplificazione e revisione amministrativa.

Tramite un piano industriale per il Turismo, una valorizzazione di Capitale umano, Scuola e Università, un investimento sulla Cultura, tramite Istituzioni al passo con i cambiamenti tecnologici e della vita reale .

È su queste basi che chiediamo per Matteo Renzi e Maurizio Martina un mandato per cambiare l’Italia e l’Europa, per costruire un Partito “pensante” che contribuisca a questo scopo, con un leader che si candida a guidare dapprima la nostra comunità politica e poi il governo del Paese. Avanti, insieme.


Avanti, insieme – Mozione Renzi Martina | PDF