COSA INTENDE FARE L’ATTUALE AMMINISTRAZIONE?

Rivoli è una città che nel corso degli anni ha potuto contare su una straordinaria partecipazione a livello di puro volontariato dei “Comitati di Quartiere”.

I comitati sono organi regolarmente eletti e nascono con la prerogativa di partecipare attivamente alla vita amministrativa, si confrontano con le Giunte, espongono problematiche relative al quartiere. Rappresentano un occhio attento e vigile sulla città e punto di riferimento per le persone residenti nei quartieri per essere portavoce delle istanze mantenendo i contatti con l’Amministrazione.

Rivoli è suddivisa in undici quartieri e otto hanno a disposizione i centri d’incontro costruiti negli anni dalle amministrazioni di centro sinistra.

Nei centri d’incontro, gestiti dai comitati di quartiere, si svolgono attività e iniziative volte ad aggregare persone che hanno voglia di fare comunità.

In aggiunta alle attività di svago e passatempo si svolgono corsi di vario genere, in particolare per la popolazione “diversamente giovane” che proprio nei centri trova ogni giorno spazi di partecipazione e di aggregazione. Vengono organizzati incontri e feste di quartiere, che grazie all’impegno dei direttivi e con aiuti da parte dell’Amministrazione risultano sempre gradite e partecipate.

In alcuni quartieri sono molto attivi anche i giovani, che trovano nel centro d’incontro un punto di riferimento quotidiano. Nascono amicizie, fanno esperienze formative, si dedicano ad attività in favore del quartiere, si aiutano reciprocamente con l’entusiasmo tipico della loro giovane età.

Oltre alle attività per il quartiere, negli anni, i comitati si sono resi disponibili ad attuare progetti messi in campo dalle Amministrazioni e dagli enti ad essa collegati per aiutare alcuni concittadini in difficoltà.

I cosiddetti “cantieri lavoro” nei quali, tramite progetti specifici alcune persone segnalate dai servizi sociali venivano impiegate per svolgere piccoli lavori di manutenzione e ripristino di beni della comunità (panchine da verniciare, nelle aree gioco i giochi dei bambini da riparare…).

Quindi se da un lato si può osservare la funzionalità e l’importanza dei comitati di quartiere, dall’altro siamo consapevoli che alcune cose oggi dovranno essere riviste.

Il riferimento è la riforma del terzo settore che responsabilizza maggiormente i direttivi dei comitati che si trovano a gestire i centri d’incontro con le stesse responsabilità che può avere un datore di lavoro sulla sicurezza del personale all’interno della sua azienda.

Per chi esercita un servizio di volontariato è difficile assumere un carico di responsabilità oneroso a livello individuale.

Sfruttando il periodo pandemico in corso la chiusura forzata dei centri, sarebbe importante cogliere l’opportunità per mettere mano alle modifiche del “Regolamento Comunale” e di conseguenza agli “Statuti dei Comitati di Quartiere” in modo da garantire il rispetto delle norme di legge (in particolare sulla sicurezza), le esigenze dell’ente e la tutela dei volontari.

Il rischio che si prospetta è quello di non trovare più persone disposte a impiegare parte del loro tempo al servizio della comunità, e questa sarebbe una grande perdita per la Città, anni di collaborazione, di risorse e investimenti potrebbero di colpo non trovare più continuità, e per tanti significherebbe perdere i punti di aggregazione per momenti di svago e socializzazione in modo particolare per le fasce della terza età.

Il Partito Democratico è pronto a collaborare nelle forme ritenute più consone per dare un contributo attivo e propositivo per fare continuare a vivere queste importanti realtà cittadine.

Sia il Partito Democratico che il Gruppo Consigliare si mettono a disposizione per aprire un dialogo diretto con l’attuale Amministrazione e con i comitati di quartiere per contribuire ad una riforma seria della gestione dei centri e nello stesso tempo continuare ad avere a disposizione del territorio un’importante risorsa che non deve andare dispersa.

Cesare Santoiemma