I DIRITTI NEGATI DEI BAMBINI
Il 20 novembre 1989 l’ONU riconosce con una Convenzione i Diritti dei bambini e degli adolescenti.
Grazie all’adozione e ratifica della Convenzione, in Italia nel 1991, i bambini devono essere protetti e tutelati in tutto in mondo.
Sono trascorsi oltre 30 anni, oggi più che mai i diritti sono negati a moltissimi bambini. In particolare ci sono 10 Paesi nel mondo nei quali l’istruzione primaria è negata in larga percentuale.
La guerra è la peggiore nemica dell’istruzione. I bambini sono le prime vittime dei conflitti civili; e proprio nei paesi nei quali è in corso un conflitto civile ai bambini viene negato il diritto fondamentale di imparare, di andare a scuola e di giocare.
A moltissimi bambini del mondo è negato anche il diritto a bere acqua pulita e ricevere una sana nutrizione.
CLASSIFICA DEI PAESI E PERCENTUALI DI BAMBINI CHE NON VANNO A SCUOLA | |
Liberia | 62% |
Sud Sudan | 59% |
Eritrea | 59% |
Afghanistan | 46% |
Sudan | 45% |
Gibuti | 43% |
Guinea Equatoriale | 42% |
Niger | 38% |
Mali | 36% |
Nigeria | 34% |
Nel 2021 ci sono bambini che vivono dietro ad un filo spinato ai confini della Bielorussia e la Polonia.
Spose bambine, bambini soldati. Il panorama mondiale dei bambini non protetti è vasto.
Anche in Italia, dai dati diffusi dall’ISTAT emerge che oltre un milione di bambini vive in povertà. La crisi economica rischia di pesare soprattutto sui bambini e sugli adolescenti, la scarsità di servizi per l’infanzia, le città inquinate, stili di vita insani che conducono spesso all’obesità, alla dispersione scolastica, sottocultura e povertà sono fattori che possono sfociare in delinquenza minorile.
Da considerare anche i minori di origine straniera, in numero sempre più rilevante ma ancora non adeguatamente tutelati. Rileva l’Atlante dell’Infanzia di Save the Children che 572 mila sono i bambini e ragazzi nati in Italia che non dispongono ancora di cittadinanza italiana. Sono di fatto nuovi italiani, ai quali tuttavia una legge molto restrittiva riconosce la cittadinanza e il pieno riconoscimento dei diritti civili solo al compimento del diciottesimo anno.
Non vanno dimenticati i bambini vittime di rancori, odi, conflittualità nei rapporti tra genitori, vittime della violenza di adulti fragili, malati, possessivi; persone che non sono in grado di controllare le emozioni negative, talvolta legate a vissuti personali e episodi che si consumano nel chiuso delle case, che riversano il malessere sui più deboli e indifesi.
Di recente il Comitato ONU per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza ha manifestato preoccupazioni e ha raccomandato di adottare misure urgenti – tra le altre cose esorta l’Italia a “introdurre un sistema nazionale di raccolta dati in materia di violenza contro i minorenni”.
Come si può fare? Come si può prevenire?
“Ci vorrebbero servizi sociali rafforzati, figure specializzate oltre ai pediatri di famiglia, nelle scuole, nei consultori famigliari, figure che possano attivarsi e intervenire nelle situazioni delicate”.
La Convezione sui diritti dell’infanzia e l’adolescenza deve -senza se e ma- proteggere tutti i bambini del mondo per mirare ad un futuro dove non vi siano più discriminazioni, disuguaglianze e violenze.
Facciamo sì che questa giornata non sia solo una mera ricorrenza ma un impegno di tutti; della politica in primis, nel difendere un’infanzia spesso sacrificata e non tutelata.
Partito Democratico Rivoli