Con il Forum Nazionale del 27 e 28 Ottobre si è concluso il mandato del nostro segretario Maurizio Martina. Un mandato difficile, impegnativo, ma che ha dato un chiaro segnale: il Partito Democratico rappresenta una comunità! Una comunità molto più unita di quello che viene raccontato dall’opinione pubblica.
Una comunità di militanti ed elettori
Un’unità che deriva dai valori, dai metodi, dalla vita che tutti i giorni trascorrono insieme i militanti e gli elettori. Ma questa non vuole essere l’ennesima analisi del voto, l’ennesimo appello al restare uniti, l’ennesimo confronto sul da farsi: il mio intento è quello di condividere con voi una riflessione sul metodo e sul momento in cui ci troviamo.
Siamo all’alba della tornata elettorale più importante degli ultimi anni. Qua non è in pericolo la sorte del PD, è in pericolo il futuro di tanti giovani e meno giovani che hanno un’idea di Europa diversa dall’attuale governo. Un’Europa che sicuramente non è quella attuale, ma che è indispensabile per il nostro futuro. La discussione deve essere portata sul come vogliamo l’Europa, dando per assodato che la sua esistenza è fondamentale.
Un patrimonio da spendere bene
Per essere incisivi è necessario evitare attriti e contrasti politici al nostro interno. Bisogna evitare di prepararci a giocare una partita che non è quella che dobbiamo giocare in questo momento.
Martina ha detto chiaramente: “Non consideriamo il lavoro di questi due giorni al Forum come il lavoro di questo o quel segretario, ma come patrimonio della nostro comunità”
Il PD è il militante che fa il gazebo, che ritaglia del tempo tra lavoro e famiglia per impegnarsi nella propria città, che argomenta e difende le decisioni prese dai propri dirigenti, che spiega e si spende per il raggiungimento di un fine comune. Questo è il PD prima di tutto, prima di qualsiasi segretario nazionale, prima di qualsiasi congresso.
La sfida del sogno
Come si può essere rappresentativi della comunità: affrontando il congresso come deve essere affrontato, ascoltando chi rappresenta il PD tutti i giorni sul territorio per ridare il senso di appartenenza, dando un sogno, un obiettivo.
Essere comunità e volerlo dimostrare significa prima di tutto riconquistare la fiducia dei propri elettori. Fiducia persa proprio per la mancanza del senso di appartenenza. Siamo nella fase in cui la classe dirigente del partito deve dimostrare (come il buon padre di famiglia) di essere da esempio e riconquistare i cuori e i sogni degli elettori delusi. Le uniche appartenenze che devono essere trasmesse sono quelle al PD.
Il momento ci sta dicendo questo, i nostri iscritti ci stanno dicendo questo. Prima di pensare ad altre forze politiche dobbiamo passare da qua. È inevitabile. Solo il passaggio obbligato nel riconquistare la nostra identità ci permetterà di riaprirci a quei mondi che ci han dato un chiaro segnale il 4 marzo.
Il Piemonte e il suo direttore d’orchestra
Questa fase ci coinvolge ancor di più in Piemonte per la mancanza di un segretario Regionale. Il direttore d’orchestra, il nostro faro che in questo momento dovrebbe ripartire dalla comunità piemontese per porre le basi solide ed affrontare la campagna elettorale del 2019. Incredibile e assurdo pensare di poterne fare a meno.
Sia il congresso Nazionale che quello Regionale devono, quindi, avere l’obiettivo di ripartire dalla comunità che vogliono rappresentare e dare alla stessa il senso d’appartenenza che è mancato. Per questo motivo diventerà INDISPENSABILE effettuare un percorso simultaneo dei due congressi, dobbiamo ricostruire le condizioni necessarie alle comunità.
È tempo di accordare i propri strumenti
Se per qualsiasi altra motivazione non fosse possibile e il congresso Regionale dovesse essere anticipato rispetto a quello nazionale, diamo dimostrazione di essere comunità e di essere rappresentativi: facciamo un percorso unitario.
Un percorso unitario sarebbe la più grande dimostrazione del lavoro che si vuol fare. Un percorso unitario che dal giorno dopo non fomenti incrinature nei rapporti e non rivendichi decisioni sbagliate. Un percorso unitario che dimostri alla propria comunità che l’avversario oggi è il nazionalismo e il sovranismo. Un percorso unitario che indichi nella capacità e nella preparazione i nostri punti di forza.
È uno sforzo enorme, me ne rendo conto, ma dobbiamo dare dimostrazione pratica di quello che diciamo di essere. Una comunità capace, onesta, leale e preparata.
Cari dirigenti nazionali e regionali è il momento di accordare gli strumenti prima del concerto. Tenete bene a mente che tutti gli strumenti sono necessari per garantire una buona esecuzione della melodia. Tenete bene a mente di essere PRIMA responsabili verso una comunità che crede in determinati principi e valori e dopo del resto.
Grazie!
Alessandro Errigo
Segretario Circolo PD Rivoli