Buon Anno Scolastico ai Dirigenti Scolastici, ai Docenti, a tutto il Personale che opera nella scuola, alle Famiglie, alle alunne e agli alunni delle Scuole di Rivoli.

Dopo due anni scolastici segnati da chiusure, Didattica a Distanza e incertezze, inizia un nuovo percorso scolastico, preparato ed organizzato con la passione che da sempre guida chi lavora nella Scuola.

Molte sono le aspettative sia degli insegnanti sia delle famiglie; ciò che tutti ci auguriamo è che questo sia un anno di Didattica vera, in presenza.

Gli annunci e i comunicati dei media affermano che, quest’anno, si inizierà con un “Organico stabile e completo” e che le scuole hanno i dovuti spazi per la sicurezza igienico-sanitaria prevista dai protocolli Covid.

La scarsa chiarezza di alcune direttive e gli interrogativi, però, sono ancora tanti: non è ancora stata approvata la proposta di legge per la riduzione del numero alunni per classe; anzi, le Linee Guida del Governo prevedono che laddove non sia possibile il distanziamento, valgono le misure dei presidi igienico-sanitari che conosciamo e utilizziamo.

Tante le realtà, tante le sfaccettature che contraddistinguono ogni scuola ed ogni territorio… ad esempio, a Rivoli sembra si viva una realtà parallela, rispetto ad alcuni Comuni limitrofi.

Gli asili nido

Cominciamo dagli Asili Nido: fino allo scorso anno il Comune gestiva in proprio due Nidi, da sempre un fiore all’occhiello della città, un’eccellenza.

Dal 2016, grazie ai contributi Nazionali passati alle Regioni, i bilanci hanno previsto sostanziosi investimenti economici per i Comuni ai fini dell’ampliamento dei posti, per interventi strutturali e per il supporto economico alle famiglie. Dal 2016 anche a Rivoli le rette per le famiglie sono infatti diminuite.

La legge 107/2015, introducendo il concetto di “Sistema Integrato di Educazione e di Istruzione” per tutti i bambini da 0/6 anni, ha portato cambiamenti sostanziali nei nidi e nella scuola dell’infanzia. In particolare, incentiva le sperimentazioni di “Sezioni Primavera”, ovvero, un importante passo avanti per una vera realizzazione di un percorso integrato e verticale con le Scuole dell’Infanzia, proprio per creare un continuum educativo.

Le Sezioni Primavera erano un importante obiettivo della passata amministrazione e del programma con cui ci siamo presentati alle scorse amministrative: si prevedeva l’inserimento di bambini dai 24 ai 36 mesi in Sezioni annesse alle Scuole dell’Infanzia, con fondi specifici stanziati per il personale e per la riduzione della retta a carico delle famiglie.

Chiariamo inoltre che la privatizzazione non era un obiettivo della passata giunta. Nessun incarico è mai stato conferito agli uffici, al fine della presentazione di un piano economico in questo senso. Anzi, la proposta avanzata dalla Dirigenza fu immediatamente respinta dall’Assessore competente e poi dalla Giunta.

Per noi la centralità alle politiche educative e tutto ciò che concerne la fascia 0/6 rimangono obiettivi fondamentali ed imprescindibili.

Gli asili nido e il Progetto Educativo che contraddistingue questa fascia età hanno basi solide ed obiettivi di tutto rispetto:  la scoperta dell’individualità, la promozione di strategie che stimolano l’apprendimento, la socialità, la relazione fra pari, la collaborazione e la sinergia tra territorio-scuola-famiglia, la conseguente tutela del lavoro per molte donne, che troppo spesso, una volta diventate madri, si ritrovano fuori del mercato del lavoro, per occuparsi dei propri figli, proprio a causa della carenza o della totale assenza di strutture sul territorio.

A tal proposito, invece, oggi, la città di Rivoli ha intrapreso un percorso che va nel senso opposto a quanto previsto dal Piano Nazionale e dalla Legge 107/15, optando per la privatizzazione di un asilo nido.

Cosa cambia se un asilo viene gestito da privati?

Nell’asilo nido a gestione privata, le rette sono decisamente più elevate, in media oltre i 600 euro, cioè, costi esosi che molte famiglie non si possono permettere e che potrebbero innescare una serie di reazioni: la rinuncia al lavoro, soprattutto da parte delle donne e la rinuncia ad un progetto educativo fondamentale.

Riteniamo che la scelta dell’attuale amministrazione sia solo di ordine economico: per l’attuale giunta investire sull’Infanzia non è un obiettivo, anche se è ormai riconosciuto che una politica educativa che preveda investimenti nei primi 1000 giorni di vita di ogni individuo sia fondamentale, perché è proprio in questa fase che si inizia la costruzione di sé, il processo di crescita e di sviluppo della persona.

Noi crediamo che le risorse impegnate nel settore dell’educazione e dell’istruzione per la fascia 0-6 non siano una spesa, ma un investimento per il futuro.

Nelle sedi opportune abbiamo ampiamente contestato questa scelta, ma non siamo stati ascoltati. Ci siamo presi l’impegno con le famiglie di vigilare su questo progetto e continueremo a farlo.

Ma Rivoli stupisce ancora!

Le scuole primarie

È di pochi giorni fa la chiusura della Scuola Primaria Don Locanetto per interventi sui controsoffitti.

Nessuno contesta l’importanza della sicurezza a scuola, un tema a noi, peraltro, molto caro; ci interroghiamo, con le famiglie coinvolte, sulle modalità e sui tempi: perché la decisione della chiusura e del conseguente trasferimento arriva a pochi giorni dall’inizio dell’anno scolastico? Perché le famiglie sono state informate all’ultimo momento? Perché non approfittare dei mesi estivi per iniziare i lavori di messa in sicurezza? Si è davvero fatto il possibile per evitare l’ennesimo spostamento di alunni da una scuola all’altra?

Come se questo non bastasse, si aggiunge la notizia che il Plesso “Don Locanetto” verrà spostato presso i locali della Scuola “Neruda”, che ospita già, tre sezioni della Scuola Secondaria “Gobetti”.

Ora si apre un’altra problematica: la convivenza “forzata” di due Ordini di scuola (Primaria e Secondaria), che dovranno condividere e suddividersi spazi, servizi igienici, corridoi, aule dismesse da tempo… il tutto complicato dai Protocolli Covid; siamo sicuri che andrà tutto bene?

Per non parlare delle sezioni della Succursale Gobetti, chiusa per ristrutturazione: anche questa una storia senza fine.

I trasporti, la mensa, il POF

Ad aggravare il tutto, la situazione trasporti: il costo del trasporto per gli alunni della Succursale Gobetti, che devono raggiungere la Neruda è a carico delle famiglie: scelta errata, non ponderata, perché i Comuni potrebbero fornire questi servizi anche a costo 0.

Inoltre, sono state affossate le sedi di partecipazione quali la Consulta Scuola e Istruzione e il Tavolo Educativo della Città di Rivoli.

Sedi di discussione, di confronto e proposte: il convegno di inizio anno scolastico nasceva proprio all’interno di questi tavoli di partecipazione, di condivisione e di scambio.

Oggi le scuole non solo non sono le protagoniste di scelte, date e temi educativo-didattici, ma non vengono nemmeno contattate e considerate: al loro posto, solo un gruppo ristretto, di interlocutori, senza il confronto e il coinvolgimento di altri.

Lo stesso si dica per le proposte di integrazione al POF delle scuole; negli anni passati si potevano trovare proposte condivise con la Consulta; il solo fatto di non decidere insieme un percorso educativo che coinvolga tutte le parti porta solo all’esclusione e alle scelte obbligate.

In particolare, poi, la non attivazione della Consulta Pace e la rinuncia dell’adesione al Cocopa: scelte non condivise dal mondo della scuola e del mondo associativo, i principali fruitori di importanti e fondamentali progetti.

Tutto questo ha sicuramente portato, in questi due anni, alla mancanza di sinergia tra Scuole e Comune.

In ultimo, la decisione di attivare il Servizio Mensa ed il relativo Tempo Pieno il 4 ottobre, in tre istituti comprensivi su quattro, con gravi conseguenze per le famiglie.

Qualcuno si è chiesto come le famiglie possano lavorare e occuparsi simultaneamente dei figli?

Qualcuno si è accorto che l’Amministrazione si difende affermando che la responsabilità di tale data è da attribuirsi solo ed esclusivamente alle Scuole?

Ne siamo davvero certi?

Le scuole hanno negli ultimi giorni dato la disponibilità ad anticipare, ma dal Comune la risposta è stata nuovamente negativa.

Allora che dire…

Non ci resta davvero che augurare Buon Anno Scolastico alle Famiglie, agli Alunni, ai Docenti, che, ancora una volta, ci metteranno l’anima per far funzionare la Scuola!

Continueremo a battagliare e ad incalzare l’Amministrazione affinché la scuola e le politiche educative tornino al centro dell’azione amministrativa.

I consiglieri del Partito Democratico