Una sala del Consiglio comunale ben oltre la capienza massima, a decine in piedi e tra loro sindaci della zona, il segretario del Pd di Torino Carretta, consiglieri regionali, parlamentari. Ma soprattutto tanti rivolesi ed un entusiasmo che non si vedeva da tempo.
Chi è Emanuele Bugnone
Per il lancio della candidatura a sindaco di Rivoli di Emanuele Bugnone, il 43enne consigliere comunale ed ex segretario del Pd rivolese che il centrosinistra ha scelto per succedere a Franco Dessì, non poteva esserci avvio migliore. Come ha testimoniato, d’altronde dal presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino, galvanizzato dal clima: “Ci sono tanti buoni segnali che rivelano una grande voglia di riscossa”.
Ci sono tanti buoni segnali che rivelano una grande voglia di riscossa
Il clima ideale per Bugnone ma anche il lancio di un’altra candidatura, fatta dallo stesso candidato sindaco alla fine della serata: “Vogliamo candidare Rivoli – ha annunciato – a Capitale italiana della cultura: è l’ora di rilanciarne il ruolo guida nel territorio anche e soprattutto su un fattore strategico per costruire una possibilità di futuro per chi ci vive.”
Bugnone, sposato, tre figli, impiegato nel settore qualità di un’azienda specializzata nell’automazione di laboratori medicali, è apparso portatore di una carica di novità e di uno stile di apertura umana e di disponibilità ad ascoltare tutti, che, insieme alle prime proposte, è stato il leit motiv della serata. Non a caso, nell’incontro alle voci di esponenti di primo piano della politica regionale e del territorio si sono alternate, per scelta di Bugnone che ha condotto l’intero incontro ai piedi del palco, quelle di tanti esponenti della società civile del territorio.
Il risveglio del paese
“Questa sala – ha detto il sindaco uscente Franco Dessì – è in linea con il risveglio che stiamo notando nel Paese. E Bugnone ha tutte le carte in regola per confermare il centrosinistra alla guida di Rivoli: ha un forte profilo amministrativo; è pacato, maturo, responsabile; ma soprattutto conosce benissimo questa città”. Dessì ha rivendicato il lavoro fatto: i conti in ordine, una spesa sociale cresciuta del 14%, 72 milioni di investimenti investiti soprattutto nell’adeguamento degli edifici scolastici, la regolamentazione del gioco d’azzardo. Ma ha anche passato il testimone per l’avvio di una fase nuova nella politica rivolese.
Vogliamo candidare Rivoli a Capitale italiana della cultura: è l’ora di rilanciarne il ruolo guida nel territorio anche e soprattutto su un fattore strategico per costruire una possibilità di futuro per chi ci vive.
Echi di questa novità sono apparsi negli interventi dei testimoni scelti da Bugnone per aprire la prima fase della campagna, quella dedicata all’ascolto, alla costruzione del programma e al coinvolgimento di persone, associazioni, gruppi, realtà civili e sociali, come pure di movimenti e forze politiche locali.
Testimoni della città
Di Smart city e di reti immateriali “capaci di rendere migliore la vita di chi abita a Rivoli” ha parlato Felice De Luca, imprenditore nel settore ICT, mentre a Roberto Ganzitti, studente di Lettere, è toccato il tema della cultura e della sua pratica, a partire dalla qualità dell’uso delle parole, come “fattore di crescita umana e lettura critica della realtà”.
costruire una città che possa essere vissuta davvero da tutti, anche da chi è in difficoltà
Forte e coinvolgente la testimonianza di Maria Cristina Brunetti, presidente del Consiglio d’istituto del liceo Darwin, esponente del volontariato e madre di quattro figli, che ha chiesto di riportare al centro la sfida di “costruire una città che possa essere vissuta davvero da tutti, anche da chi è in difficoltà”. “Il welfare – le ha fatto eco il vicepresidente nazionale delle Acli, il rivolese Stefano Tassinari – è una risorsa: le banche svizzere di recente lo hanno individuato come uno dei settori su cui investire per il futuro in Europa. Ma se non vogliamo un futuro di welfare privato dobbiamo fare sì che il welfare pubblico diventi motore di sviluppo e nei centri come Rivoli c’è un tessuto ideale per costruire un modello che sappia anche attrarre i giovani integrando qualità della vita, opportunità di lavoro e crescita della coesione sociale”.
nei centri come Rivoli c’è un tessuto ideale per costruire un modello che sappia anche attrarre i giovani integrando qualità della vita, opportunità di lavoro e crescita della coesione sociale
Infine Vito Rosiello, docente all’Istituto Majorana, ha affrontato il nodo della sostenibilità come sfida centrale per il futuro, proponendo di mettere i temi della Agenda 2030 dell’Onu al centro del programma della prossima amministrazione cittadina, declinandoli in versione locale.
Rivoli nel Piemonte
Appassionato l’intervento di Nino Boeti, presidente del Consiglio regionale del Piemonte ed ex sindaco di Rivoli: “Noi – ha detto – conosciamo bene il valore delle istituzioni in larga parte proprio grazie all’esperienza di sindaco o amministratore di una città. Questo purtroppo non vale per tutti, nella politica di oggi”. Boeti ha sottolineato che “Emanuele è sempre stato una persona dal tratto umano unico: penso si possa dire che non ha mai offeso nessuno. È pacato, ma è tutt’altro che arrendevole. Ha esperienza. Ed è un rivolese da sempre”. Poi si è rivolto al centrodestra: “Dicono di volere il cambiamento, ma quale? Il vicesindaco di Rosta può restare a casa sua: se per contrastare il declino demografico la soluzione è la lottizzazione della collina morenica che abbiamo visto proprio a Rosta, diciamo grazie no”.
una Rivoli che ha insegnato a tanti cosa è la buona amministrazione insieme alla buona politica
Di una Rivoli “che ha insegnato a tanti cosa è la buona amministrazione insieme alla buona politica” ha parlato Sergio Chiamparino, che ha rivendicato i risultati ottenuti anche dalla sua Giunta: “Il Piemonte oggi è il benchmark per il rapporto tra qualità sanitaria e risorse: è stato difficile ma lo abbiamo fatto, superando il commissariamento. È un merito? È innanzitutto un dovere. Come la messa in sicurezza del bilancio. Ma chi c’era prima di noi non ci aveva pensato…”.
Investire sui giovani
Per Chiamparino, la sfida per il Piemonte di oggi è innanzitutto quella demografica: “Siamo la regione che invecchia di più, rispetto a quelle a noi vicine, in un Paese che sta invecchiando più del resto di Europa. Se vogliamo invertire la tendenza la sfida è accogliere giovani, intelligenti e capaci, creando opportunità. Come quella che abbiamo creato, grazie a un confronto anche difficile, a volte, con LeU, sul diritto allo studio: oggi la spesa per questo diritto è spesa obbligatoria, il che significa che sarà garantito a tutti coloro che avranno i titoli”.
Piano paesaggistico, infrastrutture – TAV, ma non solo – gli investimenti per le Città della Salute di Torino e Novara, la cultura e come fattore di attrazione e di crescita, ma anche di coesione sociale: questi gli ingredienti rivendicati da Chiamparino per rilanciare un Piemonte a guida centrosinistra.
Se vogliamo invertire la tendenza la sfida è accogliere giovani, intelligenti e capaci, creando opportunità
Poi ha aggiunto: “C’è un fattore che tutti hanno riconosciuto a Emanuele Bugnone: essere una persona buona, attenta agli altri, disponibile. Ecco – ha detto Chiamparino – di fronte ad esponenti di governo che coltivano la “cultura del nemico”, che è germe di ogni totalitarismo, dico: ‘Evviva i buoni, ne abbiamo bisogno!’”.
Dalla paura al coraggio
A chiudere è stato il candidato sindaco di Rivoli, con un discorso ampio, che ha delineato le sfide che attendono non solo la politica, ma tutti i rivolesi. “Stiamo provando a costruire – ha detto Bugnone – una coalizione aperta a tutti i contributi, alle persone, a tutte le forze che si riconoscono nel centrosinistra”. Bugnone ha chiesto a Sergio Chiamparino di farsi tramite per evitare che l’ala sinistra – a Rivoli con il nome di “Sinistra popolare” – scelga di andare da sola.
“Ho imparato che il coraggio non è la mancanza di paura, ma la vittoria sulla paura. L’uomo coraggioso non è colui che non prova paura ma colui che riesce a controllarla”
– Nelson Mandela
Ha fatto un appello ai valori comuni, valori che “la nostra città ha nel suo DNA: accoglienza, solidarietà, pace”. Valori che devono essere alla base del programma comune.
Occorre poi contrastare questa cultura dell’odio, senza con questo tralasciare di affrontare le paure delle persone. “A chi lamenta insicurezza a chi ha paura dobbiamo (citando Nelson Mandela – Ho imparato che il coraggio non è la mancanza di paura, ma la vittoria sulla paura. L’uomo coraggioso non è colui che non prova paura ma colui che riesce a controllarla) fornire gli strumenti per avere coraggio. “Questi strumenti in una città come la nostra sono: illuminazione, pulizia e decoro della città, strutture efficienti”. In merito a quest’ultimo punto è stato comunicato che nel programma ci sarà una particolare attenzione alle strutture sportive: occorre dedicare una parte degli investimenti alla sistemazione delle stesse.
Candidare Rivoli a Capitale italiana della cultura
Bugnone ha inoltre sottolineato l’importanza di lavorare in ottica strategica: fare progetti integrati, complessivi anche ambiziosi. Una volta ottenuta la progettazione si potrà così partecipare a bandi o finanziare autonomamente un pezzo alla volta, in un’ottica però complessiva.
dare una visione e portare a casa un progetto complessivo e partecipato per promuovere la nostra città
Si collega a questa modalità di lavoro la proposta/sfida di candidare Rivoli come capitale italiana della cultura. Il bando di gara richiede proprio che i comuni facciano una progettazione strategica e partecipata e che tocchi più ambiti. “Siamo stati sollecitati nei tanti incontri fatti a promuovere Rivoli, valorizzandone bellezze ed attrazioni. In quest’ottica mi sembra importante dare una visione e portare a casa un progetto complessivo e partecipato per promuovere la nostra città”.
Rivoli: una città dove ci si aiuta a crescere insieme
Chiudendo la serata, il candidato sindaco ha esortato tutti all’impegno e a dare il proprio contributo con idee, proposte, incontri.
“Tutte le grandi sfide iniziano con un solo passo, per arrivare in cima occorrono tanti passi, passo costante ritmo, capacità di stringere i denti, capacità di aiutarsi a vicenda.
stasera ci mettiamo in cammino con lo stile di sempre
Stasera è un primo passo, stasera ci mettiamo in cammino con lo stile di sempre con i vecchi amici ed i nuovi compagni di viaggio, proporremo a Tutti, nessuno escluso, di fare un pezzo di strada insieme.
Toccherà a me dare il ritmo, toccherà a me meritare il vostro affetto, la vostra amicizia, la vostra fiducia. Mettiamoci in cammino ed andiamo lontano”.